CASO AIRBAG CITROëN, ULTIMI AGGIORNAMENTI

La campagna di richiamo degli airbag difettosi è iniziata a maggio e continua a essere fonte di grande preoccupazione per gli automobilisti coinvolti. Dalle aziende è arrivata infatti a migliaia di persone una comunicazione che notificava un difetto nei dispositivi di gonfiaggio dei cuscini salvavita delle automobili di cui sono proprietari. Veniva specificato che “le sostanze chimiche contenute in questi dispositivi di gonfiaggio potrebbero deteriorarsi nel tempo, esponendo guidatore e passeggero al rischio di rottura del dispositivo di gonfiaggi dell’airbag con una forza eccessiva in caso di incidente, in grado di provocare gravi lesioni o morte”. Si raccomandava quindi ai destinatari delle lettere di non utilizzare i veicoli.

Ad oggi, il numero di cittadini che ha ottenuto la sostituzione degli airbag difettosi prodotti dalla Takata è estremamente basso. Secondo le recenti dichiarazioni di Citroën, sono stati sostituiti circa 20.000 airbag, corrispondenti al 12% della popolazione interessata. Attualmente, il 15% dei veicoli è in attesa di riparazione, ma rimangono ancora circa 120.000 veicoli non riparati. Per riparare un guasto potenzialmente letale, bastano 80 minuti di lavoro. Tuttavia, gli automobilisti sono costretti a non utilizzare le loro auto a causa della mancanza di disponibilità delle componenti necessarie presso i centri assistenza autorizzati e i risarcimenti per i disagi subiti continuano a essere negati.

La questione degli airbag difettosi è tornata all’attenzione dell’opinione pubblica dopo il tragico decesso a Catanzaro, lo scorso maggio, di una giovane donna alla guida di una Citroën C3 che ha subito l’esplosione dell’airbag.

Stellantis e il tentativo di scarico della responsabilità su famiglie e consumatori

La lettera inviata da Stellantis ai 169 mila possessori di Citroen C3 e Ds3 inerente il richiamo degli airbag Takata è un chiaro tentativo di scarico di responsabilità su famiglie e consumatori. Non si può intimare ai proprietari il fermo immediato del veicolo, costringendoli a procedure farraginose, come registrarsi a un portale e aspettare pazientemente un voucher per la riparazione ed una eventuale macchina sostitutiva, quando l’auto è l’unico mezzo per il raggiungimento del posto di lavoro e la gestione quotidiana di figli e anziani.

Incontro deludente tra Associazioni dei Consumatori, Ministero e azienda

COMUNICATO STAMPA DEL 31/07/2024 Pur apprezzando la disponibilità dell’azienda al confronto, per quanto in ritardo, giudichiamo assolutamente insufficiente e deludente l’incontro tra le Associazioni dei Consumatori aderenti al CNCU, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e Stellantis, che si è svolto ieri. Questo riguarda le 169 mila autovetture Citroen C3 e Ds3 con airbag Takata difettosi richiamati dall’azienda.

Anna Rea, Presidente Adoc nazionale, ha affermato che sono necessarie soluzioni immediate, tra cui:

  • La sostituzione delle auto a tutti i proprietari interessati
  • La fornitura di auto di cortesia
  • La riparazione delle auto presso un numero maggiore di officine

Anna Rea ha dichiarato: “Troviamo, inoltre, fuori luogo il tono perentorio della lettera inviata dall’azienda ai proprietari delle auto, in cui si cerca di scaricare su di loro le responsabilità. Oltre alla sostituzione immediata delle auto, chiediamo anche il risarcimento danni, considerando i disagi subiti dagli automobilisti a causa delle autovetture ferme da settimane, il mancato utilizzo della propria autovettura in quanto bene indispensabile per la vita quotidiana, il deprezzamento delle macchine, i costi del bollo e dell’assicurazione per auto ferme.”

Riguardo le prospettive future afferma: “Riteniamo positiva la calendarizzazione di un nuovo incontro entro pochi giorni. Ci auguriamo che per quella data si trovino risposte concrete a tutte le nostre domande. In caso contrario, saremo costretti a dare corso alle azioni legali al momento sospese.”

Situazione Globale degli Airbag Takata

A livello mondiale, oltre 100 milioni di auto potrebbero essere interessate dai richiami degli airbag difettosi. Il richiamo riguarda in particolare un totale di 605.772 veicoli Citroën C3 (il modello più venduto del marchio) e DS3, commercializzati tra il 2009 e il 2019 in una ventina di paesi dell’Europa meridionale, del Medio Oriente e del Nord Africa. In Italia il richiamo comprende circa 160.000 airbag Takata. Molti automobilisti si trovano in attesa della data di appuntamento per la riparazione dei loro veicoli. Circa il 10% attende ancora il voucher o il codice necessario per la riparazione, solo il 2% ha già una riparazione programmata.  

Non solo solo Citroën e DS Automobiles I richiami delle auto non riguardano solo Citroën e DS Automobiles: sui siti di Audi, Seat, Volkswagen, BMW, Skoda, Nissan e Mercedes sono presenti avvisi che informano i clienti in merito all’adozione di analoghi provvedimenti.

Una storia che inizia da lontano

La storia non inizia però oggi. I primi malfunzionamenti degli airbag Takata sono emersi nel 2008 negli Stati Uniti, con i richiami disposti dalla Honda nel 2008 e poi nel 2010. In quell’anno negli Usa l’ente americano per la sicurezza stradale ha avviato i primi controlli che, tre anni più tardi, hanno portato ad una vera e propria inchiesta. Nel 2015 il numero di richiami negli Stati Uniti è arrivato a quota 42 milioni di veicoli e nel 2017 la Takata ha dichiarato fallimento. Numerose auto dotate dei dispositivi difettosi, tuttavia, erano ancora in uso in tutto il mondo, tanto che qualche anno più tardi, nel 2023, è stata Volkswagen a mettere in atto un provvedimento di richiamo che ha coinvolto circa 270mila mezzi.