REA (ADOC): REGOLE PIù RIGIDE PER I CALL CENTER E MAGGIORE TUTELA DEI CONSUMATORI

Accogliamo favorevolmente l’iniziativa legislativa per il riordino del settore dei call center, un tema che come ADOC sollecitiamo da tempo a causa delle pratiche aggressive emerse negli ultimi anni a danno dei consumatori. Lo ha affermato la Presidente ADOC nazionale, Anna Rea, intervenuta oggi presso la Camera dei Deputati durante l’audizione delle Commissioni Riunite IX e X sull’organizzazione dei call center e la protezione dei consumatori.

Tra i punti positivi evidenziati, ADOC sostiene la proposta di creare un Osservatorio permanente per il settore dei call center, coinvolgendo le Associazioni dei Consumatori riconosciute dal CNCU. “Le nostre Associazioni rappresentano le sentinelle dei consumatori, operando sul territorio per garantire il rispetto delle norme sulla privacy e prevenire le truffe”, ha dichiarato Rea.

Riteniamo inoltre necessarie – continua la Presidente dell’Associazione dei Consumatori –regole più stringenti per il telemarketing e misure contro le pratiche fraudolente, come il camuffamento dei numeri chiamanti. Nello specifico, proponiamo di rendere obbligatorio per tutte le imprese di call center sia il Codice di Condotta per il telemarketing e teleselling, approvato dal Garante per la Privacy nel marzo 2023, sia la certificazione di qualità.

Durante l’audizione, la Presidente ADOC ha inoltre richiesto misure tecniche e sanzionatorie contro le chiamate indesiderate e il fenomeno del “calling line identity spoofing” (manipolazione del numero chiamante), suggerendo l’obbligo per gli operatori telefonici di adottare tecnologie per verificare l’autenticità della linea chiamante, la creazione di banche dati per prevenire e bloccare pratiche fraudolente, sanzioni per operatori telefonici che non rispettano tali obblighi e indennizzi automatici per i consumatori in caso di mancata risposta ai reclami entro 20 giorni. In assenza di queste garanzie, Rea ha chiesto che il legislatore limiti il teleselling solo a modalità inbound, vietando il teleselling outbound.

Infine, Anna Rea ha ribadito l’importanza di istituire un fondo di garanzia per tutelare i consumatori vittime di truffe telefoniche, alimentato da contributi obbligatori delle imprese di call center e delle aziende committenti.