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REA (ADOC): DISACCOPPIARE IL PREZZO DEL GAS E RIDURRE GLI ONERI DI SISTEMA PER ABBASSARE LE BOLLETTE

“Ieri l’altro, la Presidente del Consiglio ha restituito al ministro Giorgetti la proposta di aumentare la platea dei recettori del bonus energetico perché ritenuta insufficiente. La questione energetica in Italia sta assumendo carattere prioritario, sia per le aziende, che faticano a reggere la concorrenza estera, sia per le famiglie, che non arrivano a fine mese”. È quanto afferma Anna Rea, Presidente Adoc nazionale, nel corso dell’evento “Idroelettrico: un valore per l’Italia” organizzato oggi alla Camera dei Deputati da Elettricità Futura.

“Come Adoc – continua Rea – riteniamo che il costo dell’energia in Italia debba essere ripensato e non sia più rinviabile dopo lo shock di due anni fa con lo scoppio della guerra in Ucraina e la ripresa del prezzo del gas di questi ultimi mesi. Il prezzo va ripensato su due fronti: il ricalcolo del PUN con il disaccoppiamento del gas, costruendo una media ponderata con le altre fonti che, per fortuna, nel nostro Paese crescono e l’abbattimento degli oneri di sistema che, sommati al costo della materia prima, portano l’Italia ad avere il prezzo dell’energia più elevato d’Europa.

In questo scenario –spiega la Presidente Adoc nazionale – l’idroelettrico, tra le fonti rinnovabili “più anziane” (nel 1895 la prima centrale idroelettrica a Porto d’Adda) è una vera eccellenza italiana e rappresenta una soluzione sostenibile, programmabile e vicina alle comunità locali. È necessaria, tuttavia, una regolamentazione nazionale, poiché ogni Regione può mettere a bando il bene demaniale con leggi proprie e occorre superare l’attuale frammentazione e prevedere un impatto positivo sociale per cittadini e imprese. Serve investire in tale direzione per avere gli effetti sperati e superare la fase di incertezza che viviamo come Paese da tempo ed evitare il rischio di speculazioni internazionali, come si respira già dalle prime concessioni scadute messe a gara. Serve reciprocità in Europa – evidenzia Rea –  e questo è l’appello che facciamo anche come consumatori al Governo per un autorevole intervento europeo.

Siamo sempre più determinati nell’affermare che la gestione di un bene comune primario, sempre più raro e prezioso come l’acqua, debba basarsi sulla richiesta di requisiti dell’eventuale gestore di chiara competenza, tecnologia, rispetto dei diritti e dell’ambiente e conoscenza del territorio e non solo del profitto o della sola rendita demaniale. Ci chiediamo, infine, come mai altri Paesi europei, come Francia e Spagna, non stiano adottando la stessa reciprocità che viene richiesta all’Italia” – conclude – la Presidente Adoc nazionale, Anna Rea.